Gite escursionistiche ed anelli,
nel grande parco delle,
Alpi Marittime

Per gli amanti dei Trekking


Se avete bisogno di indicazioni per le vostre escursioni, non esitate a contattare il gestore Marco, che sarà felice di fornirvi le giuste informazioni!

Salita alla Cima del Souffi

Facile escursione adatta a tutti i camminatori, priva di segnavia orizzontali, ma presenti in due punti segnavia verticali. Dalla sommità, spettacolare vista su Monte Matto, Monviso, Gran Paradiso, Monte Rosa. 1 ora e 15 minuti dal Rifugio Bozano

Traversata dal Rifugio Bozano al Rifugio Remondino

Attraverso la Bassa della Madre di Dio (2450 m). Percorso ben segnalato con segnavia gialli e rossi. L’itinerario viene consigliato solo ad escursionisti esperti, poiché parte di esso si svolge su pietraia e non su comodo sentiero e poiché un tratto un po’ esposto si supera utilizzando due corde fisse da 20 e 30 metri. Bello il panorama, a ritroso, su Corno Stella e Monte Matto. Dal Rifugio Bozano si calcolino 3 ore e 30 minuti per raggiungere il Rifugio Remondino. Da lì, possibilità di tornare al posto auto (Gias delle Mosche) in 2 ore circa oppure di rientrare al Rifugio Bozano.


Valle del Rifugio Bozano

Traversata del Vallone del Souffi

Attraverso il Passo del Souffi (2515 m). Itinerario ben segnalato con segnavia inizialmente gialli, poi rossi. Viene consigliato solo ad escursionisti esperti, sebbene non ci siano tratti esposti o particolarmente impegnativi, a causa della lunghezza del percorso, di cui una parte su pietraia, anziché su comodo sentiero. Panoramici scorci sullo spigolo inferiore e sulla parete nord del Corno Stella, sul Canalone di Lourousa, nonché sul Monte Matto e sul lontano Monviso. Poiché la traversata si ricongiunge, in località Lagarot, al sentiero che dal Rifugio Morelli-Buzzi scende a Terme, è consigliabile parcheggiare l’auto alle Terme di Valdieri, incamminandosi al Gias delle Mosche e proseguendo al Rifugio Bozano. Dal Rifugio Bozano si impiegano mediamente 4 ore fino al Bivacco Varrone (segnavia gialli). Quando i segnavia diventano rossi, sono necessari altri 30 minuti per raggiungere il Lagarot. Qui si può scegliere tra due differenti percorsi:

  • (3a) Discesa alle Terme di Valdieri, 1 ora e 20 minuti dal Lagarot (ovvero 5 ore e 50 minuti dal Rifugio Bozano).
  • (3b) Salita al Rifugio Morelli-Buzzi, 1 ora dal Lagarot (ovvero 5 ore dal Rifugio Bozano).

Anello in quota attorno al massiccio dell'Argentera

Di seguito si propongono varie alternative di percorso per camminatori esperti attorno al Massiccio dell’Argentera. È possibile percorrere l’itinerario in senso orario o antiorario, includendo o meno la salita alla Cima dell’Argentera.

Prima proposta: anello in quota attorno al Massiccio dell’Argentera senza includere la cima.
  • 1° giorno: Gias delle Mosche -> Rifugio Bozano
  • 2° giorno: Rifugio Bozano -> Passo del Souffi -> Rifugio Morelli-Buzzi
  • 3° giorno: Rifugio Morelli-Buzzi -> Passo del Chiapous -> Rifugio Genova-Figari
  • 4° giorno: Rifugio Genova-Figari -> Passo del Brocan -> Rifugio Remondino
  • 5° giorno: Rifugio Remondino -> Bassa della Madre di Dio -> Rifugio Bozano -> Gias delle Mosche
Seconda proposta: includendo la Cima della Madre di Dio e/o la Cima Sud dell'Argentera
  • 1° giorno: Gias delle Mosche -> Rifugio Bozano
  • 2° giorno: Rifugio Bozano -> Bassa della Madre di Dio -> eventuale salita alla Cima della Madre di Dio -> Rifugio Remondino
  • 3° giorno: Rifugio Remondino -> Passo dei Detriti (con possibilità di salita alla Cima dell’Argentera) -> Rifugio Morelli-Buzzi
  • 4° giorno: Rifugio Morelli-Buzzi -> Passo del Souffi à Rifugio Bozano -> Gias delle Mosche

Veduta notturna

Terza proposta

(per la descrizione dettagliata si rimanda all’articolo di Andrea Parodi “Intorno e in cima all’Argentera”, comparso sulla “Rivista della Montagna”, n. 267, CDA & Vivalda Editori, ago-set 2003).

1° giorno: Terme di Valdieri -> Bivacco Varrone -> Rifugio Bozano
Dislivello in salita: 1500 m. Difficoltà: F+. Tempo di percorrenza: ore 6:30-7.
Dalle Terme di Valdieri si risale il sentiero per il Rifugio Morelli-Buzzi fino al Lagaròt, 1940 m, dove si prende a destra la deviazione che sale al Bivacco Varrone. All’ultimo tornante del sentiero (q. 2200 ca; 2:45 ore da Terme) si lascia a sinistra il Bivacco Varrone, ai piedi del Canalone di Lourousa, e si piega a destra sulla pietraia. Ora si tratta solamente di seguire gli evidenti e numerosi segnavia gialli; anche in caso di nebbia, da un segnavia procedere solo e sempre in direzione del successivo e non ci si potrà assolutamente perdere.
A quota 2530 m si scavalca lo spartiacque tra il Vallone di Lourousa e quello del Souffi, poco a monte della depressione detta Passo del Souffi (ore 3:50 da Terme). Scesi poi al punto di minimo di quota 2200 m (ore 4:50 da Terme), i segnavia gialli accompagnano ora l’escursionista attraverso un percorso più semplice di quello descritto nell’articolo di Andrea Parodi, percorso che, in leggera ascesa, supera varie vallette, fino a raggiungere un larice isolato (2360 m, ore 6:00). Qui s’imbocca un ampio canale erboso che si scende fino ad incontrare, a q. 2300 ca (ore 6:10), il sentiero d’accesso al Rifugio Bozano. Seguendo il sentiero verso sinistra, fra pietraie e massi, in meno di mezz’ora si arriva al rifugio.

2° giorno: Rifugio Bozano -> Bassa della Madre di Dio -> Rif. Remondino.
Dislivello in salita: 200 m. Difficoltà: EEA. Tempo di percorrenza: ore 3:30-4.
Dal Rifugio Bozano si va verso Sud, zigzagando tra massi e detriti, accompagnati dai numerosi segnavia gialli, che più avanti diventeranno un po’ rossi, un po’ gialli, un po’ rossi e gialli, a seconda del colore delle pietre. Di nuovo si tratta solamente di non perdere i segnavia.
Si giunge così alla Bassa della Madre di Dio, 2450 m ( ore 1:45). Alcuni saliscendi conducono al tratto attrezzato con corde fisse ed infine al Rifugio Remondino, 2480 m (ore 3:30).

3° giorno: Rifugio Remondino -> Colle di Nasta -> Bivacco del Baus -> Rifugio Morelli-Buzzi -> Terme di Valdieri
Dislivello in salita: 500 m. Difficoltà: EE. Tempo di percorrenza: ore 6-6:30.
Dal Rifugio Remondino si va verso Nord Est, nel vallone ingombro di massi, in direzione del Passo dei Detriti e dell’Argentera. Passati sotto lo slanciato Torrione Querzola, si lasciano a sinistra gli ometti di pietre che indicano il percorso per la Cima Sud dell’Argentera, e si sale a destra l’ampio canalone detritico tra la Cima di Nasta e la Cima di Paganini. AD inizio stagione il canalone è nevoso e obbliga all’uso di piccozza e ramponi. In alto il canale si restringe e termina al Colle di Nasta (2939 m; 1:30-1:45).
Di qui si scende verso Est per detriti fino all’altezza degli ultimi contrafforti della Cima Paganini. Si piega quindi a Nord e si continua a mezza costa per magri pascoli e rocce levigate da antichi ghiacciai, fino al dosso su cui sorge il Bivacco del Baus (2668 m).
Dal bivacco si procede verso Nord, tagliando pressoché in piano fra detriti e rocce montonate, per tracce di sentiero che conducono sul bordo Nord Est dell’altopiano del Baus, dov’è la piccola sella detta Passaggio del Porco (2620 m ca).
Di qui si scende per un’aerea cengia obliqua a sinistra, fino a raggiungere la mulattiera che rimonta il Vallone del Chiapous. La mulattiera sale verso Nord Ovest, giungendo in breve all’ampia insellatura del Colle del Chiapous (2526 m), poi scende fra le pietraie del Vallone di Lourousa, fino al Rifugio Morelli-Buzzi (2351 m; 3:30-4 ore dal Rifugio Remondino).
Si continua la discesa lungo il Vallone di Lourousa sulla mulattiera, prima fra pietraie e morene, poi fra erba e massi, fino a ricongiungersi con il percorso della prima tappa poco sopra il Lagaròt. Scendendo per la mulattiera già percorsa in salita, si ritorna a Terme di Valdieri.